JAMBO KENYA!
Marta, specializzanda in chirurgia plastica a Palermo, è partita come volontaria di Help for Life alla fine di agosto per raggiungere l’ospedale di North Kinangop in Kenya. Qui è rimasta per tre settimane come previsto dal progetto di sviluppo della Chirurgia Plastica in Kenya, attivo dal 2013 (più informazioni sul progetto sono disponibili qui)
“Cosa mi aspettavo dal North Kinangop Catholic Hospital? Beh, l’arrivo in Kenya è senz’altro carico di propositi. Ci si ritrova scaraventati in un’esperienza piena di emozioni, tensioni e interrogativi e l’entusiasmo credo sia in assoluto l’elemento imprescindibile per un buon inizio. Fin da subito ti trovi coinvolto in un vortice di sorrisi e jambo ed è proprio dall’incontro con la gente che incominci a percepire quel valore di accoglienza che viene ormai trascurato o sottovalutato nella nostra quotidianità.
Nelle tre settimane della missione, ti accorgi che intorno al NKH ruota tanto. Perché il NKH non è soltanto un ospedale, ma una comunità, che con la sua coesione è riuscita nel tempo a delinearsi ed affermarsi.
Come non parlarvi quindi della figura del carismatico Don Sandro, capo spirituale dalle riconosciute capacità manageriali, che grazie alla creazione di attività economiche complementari è riuscito a garantire all’Ospedale un’autonomia finanziaria, e che nel contempo gestisce un flusso continuo di missioni e volontari, col fine ultimo di accrescere e affermare sempre di più il livello di eccellenza offerto dall’ospedale.Ci sono poi i sorrisi delle Sisters, presenze costanti durante le giornate, inserite nei punti nevralgici di gestione dell’ospedale, sempre pronte ad aiutarti.
Nel lavoro svolto nel corso delle tre settimane inoltre, non posso che ricordare e ringraziare con affetto la mia personal consultant, la Dott.ssa Matano, che con la sua intera famiglia dislocata e impegnata in varie attività e ambulatori di tutto l’ospedale, ha contribuito a quell’entusiasmo contagioso che si percepisce al NKH.
Poi si arriva alla fine e arriva il momento di tirare le somme dell’esperienza, di ciò che hai fatto, che potevi fare e quello che hai ricevuto indietro. La mia riflessione è che bisogna dedicare tempo, energie e risorse per avviare i progetti, ma è necessario impiegare il cuore per avere la giusta motivazione per portarli avanti e a termine.
C’è solo un’ultima ricorrente domanda che le persone continuano a porti prima di ripartire e alla quale si continua a pensare nell’aereo di ritorno: “when are you coming back?”!”
Marta Cajozzo